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IL CIRCOLO DEI CORSISTI ANONIMI #6 • NICOLE CASAGRANDE

Per la serie #CorsistiAnonimi si raccontano: Nicole Casagrande, ex allieva del master Il Lavoro Editoriale, ci racconta la sua esperienza.

«Alla fine di questo master non leggerete mai più un libro come avete fatto finora». Questa, una delle tante frasi sentite il primo giorno di corso che ricordo chiaramente ancora oggi. E devo ammetterlo, niente di più vero. Se per ventidue anni ho letto libri solo perché titolo e quarta mi incuriosivano – ed ero contentissima ogni volta che individuavo un refuso –, oggi presto attenzione a ben altro, per esempio alla font, alle norme redazionali, alle vedove e alle orfane, agli accenti addirittura.

Da quando mi sono iscritta alla Scuola del libro, riconosco che persino il mio modo di vivere la libreria è cambiato; sono diventata più attenta, ho affinato l’occhio, e non ciondolo più superficialmente tra gli scaffali. Inoltre ho imparato ad apprezzare il lavoro del libraio poiché credo che saper raccontare i libri sia un’arte a tutti gli effetti.

Un ricordo buffo che mi torna in mente ora che ripenso a quei mesi vissuti nella capitale è che la mia coinquilina si meravigliava sempre del fatto che, per me, la casa editrice costituisse un requisito degno di nota per la scelta di un nuovo libro. A me veniva da sorridere, ma in via della Polveriera ho imparato anche questo, ad apprezzare meglio certi editori piuttosto che altri.

Se ciò che, un anno fa, mi ha spinta a intraprendere il master «Il lavoro editoriale» è stata unicamente – posso dire – la mia passione per la lettura e i buoni libri, il bilancio che ne traggo oggi, a posteriori, è di gran lunga superiore alle aspettative che avevo. Quei quattro mesi di lezione hanno infatti rappresentato un vero e proprio viaggio, e non solo perché ho lasciato Treviso per trasferirmi a Roma, ma perché, partita con una laurea triennale in Scienze della Mediazione Linguistica in tasca e qualche lettura in valigia, ho scoperto che dietro all’oggetto libro si cela un intero mondo di cui avevo sempre ignorato l’esistenza. Una lezione dopo l’altra, ho imparato il significato di editing e scouting, come si crea un e-book, in che modo si impagina il testo, ho visitato una tipografia e sono entrata in tante redazioni diverse. Una lezione dopo l’altra, ho avuto il piacere di conoscere editori, redattori, scrittori, traduttori, promotori, agenti letterari, giornalisti, grafici, addetti stampa, social media manager… Tanti professionisti del settore che mi hanno fatta entusiasmare prima per l’ufficio stampa e poi per l’ufficio diritti, sebbene alla fine mi sia dichiarata senza remore per la redazione, che era sempre stata in cima alle mie preferenze.

Dulcis in fundo, lo stage. A settembre ho iniziato un percorso formativo della durata di sei mesi presso la casa editrice 66thand2nd di Roma, dove ho avuto modo di interfacciarmi con tutti gli aspetti che riguardano il lavoro editoriale. Grata di aver lavorato a stretto contatto con colleghi brillanti, che mi hanno insegnato tutto ciò che speravo, ho potuto cimentarmi un po’ in tutto: ho corretto bozze, revisionato traduzioni, elaborato schede di lettura o di approfondimento, aggiornato il sito web, preparato schede e invii stampa per giornalisti e scrittori, archiviato contratti di edizione e traduzione, tenuto la corrispondenza con editori e agenti italiani o stranieri, e, non da ultimo, ho accolto con entusiasmo la proposta di accompagnare e affiancare l’editore, Isabella Ferretti, alla Fiera del libro di Francoforte, nell’ottobre scorso.

Ora che il tirocinio è terminato e ho abbandonato la capitale, sono entusiasta all’idea di iniziare un nuovo capitolo presso la Marsilio, dove sono certa che darò il meglio di me grazie a tutto ciò che mi è stato insegnato, con il desiderio di affermarmi anche io, un giorno, nel panorama editoriale italiano.

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