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The Dubliners: il fenomeno degli autori irlandesi

di Viola Becagli, allieva del master “Il lavoro editoriale” 2025.

Dal successo internazionale che Sally Rooney ha avuto con Parlarne tra amici nel 2017, ma ancora di più l’anno successivo con Persone normali, l’Irlanda ha cominciato a conquistare terreno all’interno del panorama editoriale dei libri di successo, sfornando anno dopo anno opere che scalano le classifiche mondiali.

            A testimoniare il così detto “effetto Rooney” è la short list del Booker Prize 2023, uno dei premi letterari in lingua inglese più famosi al mondo.  Nella lista dei sei finalisti, due di questi erano irlandesi (nella long list erano tre): Paul Murray con The Bee Sting, in italiano Il giorno dell’ape edito Einaudi, recentemente nominato per il premio Strega Europeo e vincitore nel 2023 dell’Irish Book Award, e The Prophet Song di Paul Lynch, pubblicato in Italia da 66thand2nd e vincitore nello stesso anno del Booker Prize.  

La parola che accomuna questi autori, almeno quelli presi in considerazione, è contemporaneità. Ma non si parla solo di contemporaneità di temi, come per esempio l’aborto o la crisi ambientale (che comunque vengono citati), ma soprattutto di riuscire a dipingere con successo la realtà dei nostri giorni: come vive la gente quotidianamente, come sviluppa relazioni, come funziona all’interno di una società. Quello che ci offrono è, semplicemente, un esempio di vite possibili.

Il caso più lampante è Persone Normali, qui Rooney ci offre una storia senza troppi fronzoli o fantasticherie, ce la mette su pagina e ci dice “questo è ciò che conosco” e il lettore riesce a immedesimarsi proprio perché non potrebbe essere più reale di così. Dopotutto, come dice Daria Bignardi nel suo podcast Parlarne fra Amici (di chiara ispirazione): “Non si può parlare della Rooney senza parlare di relazioni”.

Ed è l’autrice stessa ad ammette l’importanza di studiare e riportare sulla pagina i legami e le interazioni che le persone intrecciano all’interno di una comunità. In una delle sue prime interviste Rooney racconta del suo bisogno di scrivere solo ciò che conosce in profondità e con completezza. Forse è proprio questo il fascino dei suoi libri: sono uno sguardo privilegiato all’interno della sua vita che cambia e si evolve. Si parte dai romanzi ambientati durante l’università con protagonisti ventenni che navigano una vita da adulti, come in Parlarne tra amici e Persone normali, per poi arrivare a Intermezzo, i cui protagonisti sono invece trentenni, le ambientazioni sono più mature ma sempre familiari, e le relazioni cominciano a complicarsi e a farsi più profonde. Con Sally Rooney la crescita del romanzo va di pari passo alla crescita dell’autrice.

Paul Murray decide invece di rendere la famiglia il punto focale della narrazione.

Il giorno dell’ape, che ha riscosso un notevole successo sia all’estero che in Italia, è stato infatti paragonato a Le correzioni, l’acclamatissimo libro di Jonathan Franzen,perla storia fitta di legami familiari e per il contesto storico che ritrae un’incombente, se non prossima, crisi economica. Paul Murray crea un’opera che elabora, attraverso gli occhi di una famiglia, tutta una serie di problematiche: la questione ambientale, la crisi economica (e le conseguenze pratiche che questa può avere sui personaggi del romanzo), il bisogno di mantenere le apparenze, il bullismo fra i giovani.  L’autore irlandese ha la capacità di proporre questi temi sotto una nuova luce grazie anche a espedienti stilistici attraverso i quali gestisce la narrazione. Uno dei più particolari che Murray utilizza è l’adattamento della scrittura ai personaggi, per esempio quando parla della madre non utilizza alcun tipo di punteggiatura, mentre il figlio minore comunica quasi esclusivamente tramite SMS. Paul Murray, attraverso questo espediente, stabilisce un legame solido fra narrazione e realtà, restituendoci la contemporaneità.

Questo fenomeno editoriale ha messo in risalto la letteratura irlandese e la generazione boomer, ma per quanto interessante e inaspettato giungerà presto al suo termine dando spazio ad un’altra narrazione, un’altra letteratura ma soprattutto ad un’altra generazione.

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