Per chi scrive è la domanda delle domande: prima o terza? Ci sono altre possibilità, e quali? E poi, una volta trovata la voce giusta, come renderla indimenticabile? Dare la parola a un personaggio è forse il sommo piacere per lo scrittore. Le voci di Holden Caulfield, Barney Panofsky, Humbert Humbert, David Copperfield non sono fatte di carta ma sono carne, ossa e sangue, portano con sé l’odore, le abitudini, il modo di camminare, di guardare se stessi e il mondo che appartengono ai loro proprietari. Il personaggio ha una voce che è e, allo stesso tempo, non è la tua. Parla e non parla come te. Parla attraverso di te, ma con una forza tutta sua. E allora: proviamo a scoprire quel piacere demiurgico e quasi sensuale di essere nella mente, nei panni e nel corpo di un altro.
Questo corso, acquistabile anche singolarmente, fa parte del percorso Scrivere tutto l’anno.
Sbircio attraverso il buco della serratura e ci faccio entrare il mondo: la prima persona.
So tutto, vedo tutto, vado dappertutto: la terza persona.
Piazzo una telecamera GoPro sulla spalla del personaggio e lo seguo da molto vicino: la narrazione in pseudo-soggettiva.
Esploro altri pronomi (tu, noi, voi, essi): come utilizzare altre possibilità narrative senza farsi male.
Quindi, per riepilogare:
Cosa: | Con quale voce narrare |
Quando: | 9, 14, 23, 28 maggio 2024 ore 18.00-20.30 |
Dove: | online |
Quanto: | 290 euro |
Con chi: | Viola Ardone |