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IL CIRCOLO DEI CORSISTI ANONIMI #3 • Maria Cristina Vezzosi

Come ti chiami?

Quanto tempo è che non frequenti un corso?

Ci vuoi raccontare la tua esperienza?

Seduti intorno a un tavolo immaginario, gli ex corsisti ci raccontano le loro esperienze: gioie, dolori, speranze e obiettivi dei corsi di editoria e scrittura che hanno seguito.

#CorsistiAnonimi 3 

Maria Cristina Vezzosi, ex corsista di Iniziare un libro (e finirne uno iniziato).

2 maggio 2016: La Cité posto fighetto per fighetti: che ci faccio io, signora di mezza età con sinceri capelli grigi?  In realtà i capelli grigi sono un abile trucco per giustificare eventuali defaillances: amnesie, fischi per fiaschi, perle di saggezza elargite a porci disinteressati. Emanare sincerità.

Ha i capelli grigi, può dire ciò che vuole. Superfluo specificare se sia perché sono saggia o perché ormai completamente rimbambita. Questo speravo quando iniziai a trasformarmi in una old grey hair lady, quando decisi di interrompere il giuoco perverso della schiavitù da ricrescita. 

Ma ora sono una di quelle e sono qui, alla Cité. E mo’ che famo? Gli altri discenti sono giovani, con le loro ansie da giovani: il lavoro che non c’è, la quasi raggiunta consapevolezza che il sudato titolo di studio giacerà a impolverarsi nel cassetto dei cimeli di famiglia, traumi familiari in agguato. Di che trattasi? Padri fedifraghi, madri ingombranti, sessualità borderline? Dunque, ripeto, che ci fa una come me alla Cité? 

Viste plurime richieste segnalo che a maggio faremo questa cosa.

(specificamente dedicata a chi sta lavorando a un testo compiuto)

Porc… io il testo compiuto ce l’ho… ehhh… è da un po’ che ce l’ho il testo compiuto, io… Ma ora me lo chiede lui in persona, il Magister Santoni… Come si fa a dire di no al Vanni Santoni? Prima di tutto è un uomo affascinante e a noi tardone ci piace l’uomo fascinoso, poi io ho i capelli grigi e posso dire ciò che voglio. Insomma, io ci vo alla Cité…

Ecco, questo è stato l’effetto su di me di una mail del Santoni. Una mail semplice, senza moine. 

Almeno lui si avvicina ai quaranta: anche se non abbiamo condiviso gli stessi rave, una vecchia signora con lui si trova più a suo agio che con dei discenti che potrebbero tutti essere suoi figli. E poi ho già l’esperienza del corso di Semicerchio dove il nostro è apparso un docente dal piglio deciso, dall’eloquio conciso e dal consiglio preciso, oltre all’aspetto piacevolmente narciso.

Per fortuna c’era da accoppiarsi, anche se abbiamo formato un trio, con due allegre comari di Pisa e di Melbourne, più adeguate alla velocità dei miei potenziali di membrana neuronali.

Insieme, all’inizio, per un po’ ci siamo beate di tanta gioventù, poi ci siamo rese conto che i giovani colleghi ci davano retta non in quanto vecchie zie ma come depositarie di saggezza che poteva anche comodare. Che poi è sempre una prerogativa da vecchia zia.

Comunque tutto si è svolto regolarmente: il Santoni dopo averci messo a dieta (letteraria) doceva, io riassumevo le lezioni per gli assenti, Wu Ming 2 e Giorgio Vasta ci hanno deliziato con le loro storie editoriali e consigli letterari, i virgulti scrivevano – bene – con la disciplina richiesta dal Magister, come pure le vecchie zie. Su tutto incombeva l’amorevole maternage di Violetta che con il trasporto di una mamma che toglie il moccolo ai propri bimbi raffreddati, si preoccupava di saggiare settimanalmente e a più fiate il nostro gradimento su corso e docenti.

Cara Violetta, come tu ben sai abbiamo fatto pure la cena di classe…

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