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Ho affrontato la scrittura autobiografica con una buona dose di coraggio. Alessandra Mureddu si racconta

intervista alessandra mureddu

Ha esordito con “Azzardo”, Giulio Einaudi Editore

Quale corso hai frequentato alla Scuola del libro e in cosa ti è stato utile per la stesura del romanzo?

Ho frequentato alla Scuola del libro diversi corsi, alcuni sul racconto, uno solo sulla scrittura autobiografica ed è quello che mi ha aiutato nella stesura del romanzo per due motivi: mi ha aiutato a organizzare la memoria – che nel mio caso era frammentata – e a trovare una “voce”. Non sono una narratrice del fuori, riesco a scrivere solo immaginando una finestra che si apre dentro di me.

Che cosa ha comportato essere contemporaneamente protagonista e narratrice della storia che hai descritto nel libro? In pratica, come si affronta la scrittura autobiografica?

Dal momento che sono diventata la protagonista della mia storia, Alessandra è diventata un personaggio di fiction. Ho affrontato la scrittura autobiografica senza infingimenti e – credo – con una buona dose di coraggio

Quali sono i tuoi punti di riferimento letterari?

Sono una lettrice disorganizzata. Come nel caso della scrittura (ho sempre scritto ma senza dare forma a quello che scrivevo) mi definirei una lettrice elastica, posso interessarmi a un classico come al libro del momento. Direi un paio di cose che ritengo importanti (per me): da ragazza, come primo approccio alla lettura, ho letto tutto Moravia; il mio libro preferito è L’invenzione della solitudine di Paul Auster.

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