Ha esordito con “Azzardo”, Giulio Einaudi Editore
Quale corso hai frequentato alla Scuola del libro e in cosa ti è stato utile per la stesura del romanzo?
Ho frequentato alla Scuola del libro diversi corsi, alcuni sul racconto, uno solo sulla scrittura autobiografica ed è quello che mi ha aiutato nella stesura del romanzo per due motivi: mi ha aiutato a organizzare la memoria – che nel mio caso era frammentata – e a trovare una “voce”. Non sono una narratrice del fuori, riesco a scrivere solo immaginando una finestra che si apre dentro di me.
Che cosa ha comportato essere contemporaneamente protagonista e narratrice della storia che hai descritto nel libro? In pratica, come si affronta la scrittura autobiografica?
Dal momento che sono diventata la protagonista della mia storia, Alessandra è diventata un personaggio di fiction. Ho affrontato la scrittura autobiografica senza infingimenti e – credo – con una buona dose di coraggio
Quali sono i tuoi punti di riferimento letterari?
Sono una lettrice disorganizzata. Come nel caso della scrittura (ho sempre scritto ma senza dare forma a quello che scrivevo) mi definirei una lettrice elastica, posso interessarmi a un classico come al libro del momento. Direi un paio di cose che ritengo importanti (per me): da ragazza, come primo approccio alla lettura, ho letto tutto Moravia; il mio libro preferito è L’invenzione della solitudine di Paul Auster.